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Il prete D'Ugo continua a disinformare a Belmonte Mezzagno (PA)

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Published 27 Jul 2020

26 Luglio 2020 - Il prete D'Ugo continua a disinformare a Belmonte Mezzagno (PA). Mi sono recato a Belmonte Mezzagno, in provincia di Palermo, sperando che non succedesse quello che è successo. Il prete della chiesa del SS. Crocifisso, che già domenica scorsa era balzato alla cronaca per aver dato, tra zizzania e angeli demoniaci, errate notizie sulla proposta di legge contro l'omo-lesbo-bi-transfobia e utilizzando un'omelia per presentare la proposta come una legge liberticida, questa settimana, a messa chiusa, ha ripreso l'argomento continuando a parlare di una legge che impedirebbe di pensare, di parlare o di esprimere opinioni personali quando sappiamo benissimo che la legge, a firma Zan, nasce per prevenire e punire i crimini di odio, di violenza o di istigazione alla violenza legati alle discriminazioni in base al genere, all'orientamento o all'identità di genere (e ogni giorno apprendiamo di casi di omicidio, pestaggi o discriminazioni contro persone LGBTI+), sullo stesso filone di quanto già succede per altri crimini d’odio su base razziale o religiosa. Il prete, tra errate notizie e battute come quelle che servirebbe una legge contro la Pretefobia o cristianofobia, tra l’altro senza neppure capire che la Mancino e la proposta Zan tutelano anche la libertà di vivere liberamente il proprio credo per chiunque voglia farlo, ha confermato tutto quello che aveva già anticipato la settimana scorsa, facendo un santino di se stesso e autoproclamandosi quasi martire del libero pensiero: se non fosse impossibile, un nuovo Giordano Bruno magari. Ridicola poi la paventata ricerca di confronto di cui va parlando questa persona: il confronto lo si ha in altre sedi e con ben altri presupposti, non certo con due comizi, a voce solista, da un altare e dinanzi una platea di persone assoggettate ad una figura togata. Gli interlocutori sono ben altri, persone di idee molto diverse tra loro, magari su posizioni opposte ma che dialogano, si confrontano alla pari, ascoltano oltre che parlare, parlare, parlare e poi spegnere il microfono. Ho ripreso questi imbarazzanti 17 minuti di comizio da un altare. Il prete parla di frasi brutte contro sua madre, contro lui, di frasi contro il cristianesimo e prova ad aizzare i presenti parlando di frasi che sarebbero state scritte contro gli abitanti di Belmonte. Tutte cose che, se sono state fatte, sono state fatte da persone che certamente non rappresentano il modus operandi, gli argomenti e il pensiero di chi critica quello che è stato l'abuso di potere di una persona che, ripeto, in una posizione privilegiata ha diffuso false notizie, a prescindere dalla religione di costui, da luogo dove ciò è avvenuto e da tutto il resto. Il prete parla di una chiesa che è presente con i migranti, contro la mafia e di una comunità gay assente, essendo costui all’oscuro del fatto che la cultura delle differenze è un valore cardine della comunità LGBTI+, che immigrazione, accoglienza, lotta alla cultura mafiosa, alla violenza, alla tratta degli esseri umani, allo sfruttamento di uomini e donne, sono temi che la comunità LGBTI+ fa propri da decenni, mentre lo stesso non si potrebbe dire di certi vescovi e di certi preti che hanno fatto ben altro. Oggi, ma quello era scontato, hanno partecipato anche esponenti politici che attendevano ansiosi qualche protesta ed erano pronti a cavalcare la situazione in “difesa del Cristianesimo” o dei, come si definiscono loro, "veri cristiani", quelli veri perchè non si lascerebbero affascinare dalle parole di Bergoglio e dalle aperture di vescovi e preti post conciliari. Ma queste sono questioni su cui non entro. Ogni tanto ascolterete anche qualche mia frase perché sopportare certe falsità era impossibile e io ho dei limiti come tutti. Mi spiace solo per quelle persone che, ascoltando costui, possono pensare veramente che stia facendo informazione su una proposta di legge. I carabinieri, allertati del mio arrivo da alcune figure, sono stati assolutamente corretti controllando me esattamente come tutti gli altri presenti. Per fortuna al di là delle persone presenti nella piazza, tantissime delle persone vicine, subito dopo la messa con comizio finale, mi hanno detto di fare attenzione a non scambiare “questi qua” (cito testualmente) con gli abitanti di Belmonte Mezzagno, perché sono una sparuta minoranza che va appresso a questo prete e non rappresenta il paese, alcuni di loro (cito anche questo) andrebbero dicendo che Bergoglio è una copertura e che il vero papa è Ratzinger. Ripeto, cose loro. Lungi da me quindi parlare di Belmonte come paese omofobo. Qui si tratta di una persona che durante le proprie funzioni, abusando di un potere indiscutibile, diffonde errate notizie. Spero veramente che l’amministrazione comunale, in collaborazione con associazioni, figure professionali, rappresentanti della cultura, voglia organizzare un evento informativo che faccia chiarezza sulla proposta di legge che sembra cara a così “tante” persone di Belmonte. Lorenzo

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